Alibaba: da colosso dell’e-commerce a modello per fabbriche “smart”
December 7, 2020 In Blog, Fabbrica 4.0, Innovazione Leave a comment
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Un sistema per orientare i volumi e la qualità della produzione grazie ai dati ricavati dalle abitudini di acquisto degli utenti? È quanto sta sperimentando Alibaba Group nella sua nuova fabbrica digitale pilota aperta nella città di Hangzhou, in Cina, come parte della sua iniziativa di “produzione intelligente” che consentirà alle aziende presenti sul territorio di far parte di un processo sempre più digitalizzato e poter programmare la produzione in base alle esigenze dei clienti.
Dopo aver rivoluzionato il settore retail con la sua piattaforma e-commerce, Alibaba propone quindi un modello concreto per trasformare anche il settore manifatturiero.
Parliamo di un gruppo cinese di commercio elettronico, composto da compagnie attive nel campo del mercato e del pagamento online e nei servizi di cloud computing, con il nome del noto personaggio della favola araba “Le mille e una notte”. Nato per aiutare le piccole imprese locali a vendere i loro prodotti online, un po’ come Alì Babà che, grazie ad una formula magica, scopre ricchezze nascoste.
Bene, le sue formule magiche più recenti sono i dati sulle vendite online e sulle preferenze dei consumatori, che stanno consentendo al colosso cinese di riconfermare la sua “missione” di supporto all’imprenditoria locale, grazie a tecnologie come il new manufacturing.
I dati sono utilizzati per stabilire ordini, volumi e tempi di consegna nelle PMI, che hanno le maggiori difficoltà a stare al passo con la trasformazione delle preferenze dei consumatori
Questo modello dovrebbe migliorare la redditività delle fabbriche tradizionali del mercato manifatturiero (quello cinese vale circa 4mila miliardi di dollari), adattando l’offerta ai comportamenti e ai gusti dei clienti, consentendo anche di produrre volumi più piccoli a costi inferiori e con minori tempi di consegna. Grazie a una pianificazione e a una logistica interna automatizzata, Alibaba ha stimato che la fabbrica possa aumentare l’efficienza produttiva in media dal 25% al 55%, riducendo anche i volumi di invenduto che pesano per circa il 30% sulle perdite del settore.
Da tre anni la sperimentazione è attiva in una fabbrica tessile, con l’obiettivo di allargare il proprio raggio d’azione fornendo alle aziende un “sistema consolidato di analisi dei dati, automatizzazione della logistica e predisposizione di magazzini just-in-time”.
Una diversificazione della strategia imprescindibile per Alibaba, che da marketplace per l’e-commerce online e mobile, deve fronteggiare la messa in discussione della propria leadership da parte di diversi concorrenti, in particolare nel periodo del lockdown.
La nuova strategia puntare sull’Europa, soprattutto sui mercati di Spagna e Italia, con l’obiettivo di attrarre un maggior numero di marchi locali in modo da modificare l’immagine ormai diffusa di marketplace di soli prodotti cinesi. Migliaia di piccole imprese sono già entrate, negli scorsi mesi, sulla piattaforma europea di Alibaba, AliExpress, grazie a commissioni dimezzate.
C’è grande attenzione verso il mercato italiano. Le aziende possono utilizzare Alibaba per vendere i loro prodotti all’estero (non solo in Cina) e per altri servizi
Alibaba.com ha iniziato la sua espansione in Europa proprio a partire dall’Italia, e sta continuando ad accrescere gli investimenti destinati al potenziamento dei servizi offerti alle PMI.
Sul mercato italiano è stata creata una sezione dedicata, “Italian Pavilion”, in continua evoluzione, con una grafica che rimanda al Made in Italy, convogliando il traffico di volumi di buyer all’interno del padiglione, invitandoli a richiedere preventivi. Il modello di business di Alibaba.com, infatti, prevede che la piattaforma funzioni come una sorta di fiera virtuale, dove è possibile acquisire contatti senza chiudere transazioni.
L’iniziativa del “Made in Italy Pavilion” all’interno di Alibaba.com rientra nel Memorandum of understanding siglato tra ICE e Alibaba Group, un progetto unico nel suo genere e il primo in Europa che Alibaba lancia insieme ad un partner governativo. In effetti, il piano va inquadrato nella cornice più ampia del Patto per l’Export, con cui ICE auspica di portare il maggior numero di PMI italiane sull’e-commerce mondiale e di assicurarne il successo con interventi di supporto alla digitalizzazione dei processi, mentre Alibaba punta a facilitare questo percorso di trasformazione digitale delle aziende, “accompagnandole” nella sua piattaforma in settori chiave per l’economia, quali il tessile, l’abbigliamento o la meccanica.
La manifattura italiana, quindi, ha a disposizione in questo momento uno strumento per internazionalizzarsi immediatamente e a buon mercato.
Un conglomerato di piattaforme, per servizi di ogni tipo
Dell’ecosistema, oltre ad Alibaba.com, fanno parte Tmall e Tmall Global, piattaforme B2C che permettono la vendita dei prodotti ai consumatori cinesi, dove sono presenti circa 300 store italiani. Inoltre, vi sono tutti i servizi collaterali: Alipay, app di pagamenti smart leader a livello mondiale, gestita da Ant Financial Services; Alibaba Cloud (AliCloud), il più grande fornitore cinese di servizi cloud per le aziende, come Amazon Web Services; Cainiao, piattaforma per la logistica.
Infine vi sono la piattaforma marketing Alimama.com e Fliggy, che offre ai consumatori cinesi un’ampia gamma di prodotti e servizi nei viaggi (biglietti per voli aerei, treni, bus, prenotazioni hotel, pacchetti vacanze e biglietti per attrazioni turistiche).
Il colosso della tecnologia cinese ha di recente svelato, inoltre, il suo robot logistico autonomo per le consegne a domicilio. Sviluppato dalla Alibaba DAMO Academy, l’iniziativa di ricerca globale del gruppo Alibaba, il robot per le consegne può portare 50 pacchi per volta e coprire 100 chilometri con una sola ricarica.
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