Non un altro inglesismo o titolone da biglietto da visita, ma un profilo reale che può aiutare le aziende locali, anche quelle pugliesi, a crescere ed a superare dei confini regionali forse ormai troppo stretti. Scopriamo insieme il ruolo dell’Innovation Manager e come lo stesso può aiutare le imprese ad emergere ed a diventare sempre più forti ed efficienti.

Missione dell’ Innovation Manager.

La funzione principale dell’Innovation Manager è quella di essere a fianco delle imprese e fare loro da “chioccia” e stimolo in un processo di trasformazione digitale. Un aggiornamento delle metodologie di lavoro e di ragionamento che porta all’ottimizzazione delle procedure, dei costi e dei fornitori/collaboratori in funzione di una maggior competitività. Miglioramento che va ottenuto senza perdere la qualità e la tipicità che hanno portato l’azienda al successo.

Il manager dell’innovazione è un professionista che racchiude in sé stesso diverse competenze ed abilità, tutte volte al miglioramento ed allo sviluppo aziendale.

Questo manager si occupa infatti, in primis, di un’analisi delle procedure di lavoro e dei fornitori in essere, ponendosi come referente per tutte le parti dell’azienda, con l’obiettivo di migliorare relazioni, procedure ed ovviamente risultato finale. Non è un distruttore, bensì un facilitatore, aiutando in un cambiamento culturale e tecnologico per l’azienda che desidera mantenere o incrementare la propria competitività e bacino di clienti.

La sua funzione è anche quella di esploratore e visionario, ponendosi come punto di riferimento per quanto riguarda ciò che richiede e propone il mercato, i concorrenti, ed in generale le nuove sfide che attendono l’azienda che vuole rinnovarsi o rimanere innovativa.

Cosa sa fare l’Innovation Manager.

Il manager dell’innovazione ha “nella sua valigetta” competenze ed esperienze di vario tipo. Attrezzi che gli consentono di toccare tutte le aree della crescita aziendale da un unico, innovativo, punto di vista. L’Innovation Manager racchiude infatti in sé conoscenze di marketing, di ufficio tecnico, comunicazione e soprattutto Ricerca & Sviluppo.

Anche l’aspetto caratteriale dell’Innovation Manager è fondamentale; questo professionista deve essere infatti innovativo e curioso, ma con un occhio al budget. Promotore di nuove opportunità ma conscio della storia del prodotto. Aperto verso il mondo ma consapevole che le radici sono e devono rimanere ben piantate nel territorio.

Quali tecnologie padroneggia.

Internet of things: rete di oggetti fisici che hanno tecnologie per rilevare e trasmettere attraverso internet informazioni sul proprio stato o sull’ambiente esterno. L’ecosistema Iot comprende oggetti, apparati, sensori, applicazioni, sistemi per l’analisi dei dati. L’innovazione consiste nel portare nuove forme di interazione chiamate MMI (man-machine interaction), M2M (machine to machine). Mercato: ci sono 14 miliardi di oggetti connessi alla rete, le previsioni degli analisti al 2020 sono fra i 20 e i 100 miliardi di oggetti connessi.

Cloud e cloud computing: infrastruttura definita “comune, flessibile, scalabile e open by design” per condividere dati e applicazioni attraverso la rete. Considerata fra le tecnologie abilitanti allo sviluppo di smart city. Driver principali: IoT, big data, social.

Additive manufacturing/3D printing: produzione di oggetti fisici tridimensionali, potenzialmente di qualsiasi forma e senza sprechi, partendo da un oggetto digitale.

Cybersecurity: tecnologie, prodotti, processi e standard per proteggere sicurezza e dati. Attacchi informatici hanno colpito oltre il 90% delle realtà italiane negli ultimi anni.

Big data e Analytics: enormi quantità di dati, prodotti dalle tecnologie, raccolti e analizzati con strumenti che li organizzano in informazioni rendendo i processi decisionali più veloci, flessibili, efficienti, anche attraverso innovazioni come i sistemi cognitivi.

Robotica avanzata: evoluzione delle macchine verso una maggiore autonomia, flessibilità e collaborazione, sia fra loro sia fra gli esseri umani, dando vita a robot con aumentate capacità cognitive. La robotica italiana spicca per qualità e quantità della ricerca, sia in campo accademico sia in campo industriale. Nel 2014, produzione cresciuta a 4,695 miliardi, con un incremento del 4,6% sull’anno precedente.

Realtà aumentata: arricchimento della percezione sensoriale umana mediante informazioni non percepibili con i cinque sensi. La tecnologia digitale aggiunge dati e informazioni alla visione della realtà agevolando ad esempio selezione prodotti e parti di ricambio, riparazioni. Gli analisti di Digital Capital prevedono un boom nei prossimi cinque anni, stimando un fatturato di 120 mld di dollari al 2020.

Wearable technologies: tecnologie indossabili, oggetti fisici o cose integrati con elettronica, software, sensori, connettività, per consentire agli oggetti lo scambio di dati con il produttore, o con un operatore, o con altri dispositivi collegati.

Sistemi cognitivi: oltre alle possibilità applicative per analisi dei big data e controllo robotica avanzata, automatizzeranno attività d’ufficio ripetitive. Laddove il valore sarà la produttività del compito, entrerà l’intelligenza artificiale. Le persone continueranno a svolgere i lavori in cui il valore saranno creatività ed esecuzione di attività non di routine.

Come può aiutare le aziende pugliesi l’Innovation Manager

Il manager dell’innovazione può aiutare le aziende pugliesi ad uscire da un approccio a volte troppo locale. Scopo principale della figura dell’Innovation Manager è infatti quello di distruggere il “abbiamo sempre fatto così” a prescindere, mantenendo il buono e le peculiarità delle nostre realtà ed ottimizzando le varie fasi, con l’obiettivo di mantenere la qualità del prodotto e del servizio riducendo i costi ed allargando il bacino clienti delle nostre imprese locali.

Piccolo è bello, troppo piccolo e poco aperto al cambiamento é rischioso. Ecco perché molte, se non tutte le aziende dovrebbero valutare l’adozione interna o come consulenza di un Innovation Manager.

C’è ovviamente da fare attenzione nella selezione. É necessario evitare chi sta cercando solamente di cavalcare una moda, individuando allo stesso tempo il professionista che può realmente fare la differenza nell’ambito richiesto. La sfida è ambiziosa e difficoltosa, ma il valore ed i risultati si ottengono quando si decide di crescere ed innovare.