La poesia delle aziende dell’agroalimentare è legata alla dimensione ancestrale del fare: dalle mani, dalla terra, alla cucina, alla tavola. Come connettere questa dimensione alla nuova dimensione digitale?
L’innovazione nell’agrifood interessa molte fasi del processo produttivo. Inizia dal design Thinking, passa dall’integrazione orizzontale e verticali dei processi e dalla blockchain, si sviluppa nell’ottimizzazione delle attività di produzione e trova la sua massima espressione quando arriva all'internazionalizzazione dei prodotti e alla loro diffusione in tutto il mondo grazie al commercio elettronico.
Attraversare confini culturali ed enogastronomici, ingolosire attraverso uno schermo, rendere vivi odori e sapori: ecco la bellezzza dell’innovazione in questo settore, a mio avviso. Sono partito, seguendo la nascita digitale di un prodotto eccellenza del territorio come il Biscotto di Ceglie Mesapica, presidio Slow Food.
E oggi, guidato da queste idee, lavoro al fianco di aziende che portano i loro prodotti caseari dalle campagne al web, come il Caseificio CAVI, o producono vini di altissima qualità come Cantine Botrugno.